Helen Keller, una donna straordinaria.
Questa è la straordinaria storia
di un mutismo avido di parole, che ha
generato pagine e pagine di libri di
storia, letteratura, politica, ispirando anche il cinema e il teatro.
Questa è la straordinaria storia
di una condizione di sordità e cecità che ha oltrepassato le limitazioni fisiche ed ha
generato discorsi e prospettive talmente significative, da rimanere impresse nelle
orecchie e negli occhi del mondo.
Questa è soprattutto la storia di una DONNA straordinaria che,
imprigionata in un buio infinito e asfissiante, persa nell’alto mare del nulla,
vivendo per quasi tutta la fanciullezza blindata nell’incerto e nel transitorio,
riesce con tanto lavoro e sacrificio ad aprire le finestre al mondo e a respirare l’aria della condivisione e della comunicazione sociale,
contribuendo con il proprio cuore puro a sostenere numerose cause sociali in
difesa dei più deboli, dei ciechi, delle
donne e dei disabili in generale.
Sto parlando di Helen Keller, la cui storia sarà nota a
molti. Riporto, tuttavia, qui in breve alcune informazioni sulla sua vita per
chi, non la conoscesse.
Helen Keller, scrittrice, attivista e insegnante statunitense, nata il 27 giugno del 1880, dall’età di 19 mesi divenne sorda e
cieca a causa di una forte meningite o probabilmente scarlattina. Alla sua vicenda, e a
quella dell'istitutrice che le insegnò a interagire con il mondo esterno così
da poter affrontare gli studi fino alla laurea, fu dedicato il romanzo The Miracle Worker, da cui furono
tratti sia un film che una rappresentazione teatrale, entrambi con lo stesso
nome del romanzo, che in italiano è noto come Anna dei miracoli.
Per comunicare con i genitori, la
piccola Helen inventa una serie di segni convenzionali (all'età di sette anni,
saranno circa 60).
Nel 1886, sua madre Kate
contatta il Perkins Institute for the Blind del South Boston.
La scuola affida il compito di istruire ed educare la piccola Helen ad Anne Sullivan ex allieva dell'istituto stesso ed essa stessa parzialmente cieca, all'epoca
poco più che ventenne. È l'inizio di un rapporto che durerà quasi mezzo secolo.
La Sullivan, per prima cosa,
chiede e ottiene il permesso dal padre di isolare la bambina dal resto della
famiglia, vivendo insieme a lei in una dépendance nel giardino di
casa. Il primo obiettivo è quello di insegnare la disciplina a Helen, che era
stata viziata dai genitori fino a quel momento.
Helen fa il primo grande passo in
avanti nella comunicazione quando, sentendo dell'acqua fredda scorrere
sul palmo della mano,
riesce a comprendere il concetto di "acqua". Da quel momento, Helen
non smetterà più di chiedere alla sua maestra il nome di tutti gli altri
oggetti a lei familiari (compresa la sua amatissima bambola).
Anne Sullivan nel frattempo
continua a educare Helen attraverso il metodo Tadoma che consiste nel toccare le labbra, il collo e il naso di
chi sta parlando per percepire le vibrazioni dei suoni rispettivamente labiali, gutturali e nasali e riprodurli a sua volta ).
Più tardi, Helen Keller imparerà
a leggere anche l'inglese, il francese,
il tedesco, il greci e
il latino in Braille.
Nel 1894, si trasferisce
assieme a Anne Sullivan a New York per frequentare la Write Humason School for the Deaf. Nel 1898 Helen entra alla Cambridge School of Weston. Due anni dopo (1900), viene ammessa
al Radcliffe College dove si laurea con lode all'età di 24 anni. Diventa così la prima persona cieca e sorda a laurearsi
in un college.
Nel 1903, pubblica la sua
corposa autobiografia : The story of my life
La Keller scriverà altri 11 libri enumerosi articoli di attualità. Si impegna da avvocato in
numerose cause per i diritti dei disabili e
in numerose altre cause progressiste, oltre a essere una suffragetta,
una pacifista e
una attivista del movimento per il controllo delle nascite.
Nel 1915 fonda
l'organizzazione no-profit Helen Keller International per la prevenzione della cecità. Assieme a Anne
Sullivan, compie vari viaggi in ben 39 Paesi mostrando particolare predilezione
per il Giappone,
dove diventa una beniamina.
Inoltre, incontra tutti i Presidenti degli Stati Uniti e diventa amica di parecchie personalità come Alexander Graham Bell, Charlie Chaplin e Mark Twain.
Inoltre, incontra tutti i Presidenti degli Stati Uniti e diventa amica di parecchie personalità come Alexander Graham Bell, Charlie Chaplin e Mark Twain.
Helen Keller con John Francis Kennedy |
Helen Keller con il Presidente Eisenhower |
Helen Keller diventa anche membro
del Partito Socialista d'America partecipando attivamente alle iniziative del partito e
scrivendo molti articoli in favore della classe operaia. Visita spesso i lavoratori,
arrivando ad affermare:
« Ho visitato i luoghi
dove lavorano gli operai sfruttati, le industrie, i bassifondi sovraffollati.
Anche se non li ho potuti vedere, li ho odorati. »
|
Vari editorialisti e commentatori
dei giornali,
dapprima pieni di elogi per il suo coraggio e
la sua tenacia, iniziano però a porre maggiore
attenzione alle disabilità di Helen Keller, dopo che questa adotta
posizioni socialiste. L'editore del Brooklyn Eagle arriva
a scrivere che:
« [...] i suoi errori [politici, ndr] scaturiscono dalle
sue manifeste limitazioni fisiche. »
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Non tarderà ad arrivare la pronta risposta di Helen a quest'accusa ingiusta da parte dello stesso editore che qualche tempo prima l'aveva riempita di complimenti per la sua intelligenza.
« [...] Oh ridicolo Brooklyn Eagle! Cieco e sordo socialmente, difende un sistema intollerabile, un sistema che è responsabile di larga parte di quei casi di cecità e sordità che noi cerchiamo di prevenire. »
Fonti:
http://www.sociale.it/2015/08/13/helen-keller-sorda-cieca-un-esempio-per-molti/
https://www.riflessioni.it/mente/helen-keller-anne-sullivan.htm
http://www.raistoria.rai.it/articoli/una-grande-donna-helen-keller/13442/default.aspx
https://it.wikipedia.org/wiki/Helen_Keller
Questa, per sommi capi, è la storia di Helen Keller, che ritengo, andrebbe divulgata nelle scuole e raccontata ai nostri ragazzi perché non è solo pagina di storia o di letteratura, ma di vita e di umanità nell'accezione più elevata del termine.
Per i più piccoli, consiglio la lettura della sua biografia, scritta in stile fiabesco e delicato, in una pagina del libro "Storie della buona notte per bambine ribelli" di Francesca Cavallo ed Elena Favilli cui ho fatto già cenno in un post precedente.
Cosa ci insegna Helen Keller?
Ci insegna che il
dono della parola, da solo, non è sufficiente se esso stesso non è nutrito dal
cuore e dallo spirito. Potremmo pronunciare milioni di parole e non conoscerne
a fondo il valore.
La voce è solo un veicolo, un canale non esclusivo d'espressione. La nostra meravigliosa Helen, dapprima quasi inconsapevole del processo di associazione dei significati con i rispettivi significanti, quando lo ha imparato grazie all'alfabeto dei segni, dopo, ha fatto molto di più.
Ha scoperto il mondo con lo stupore di un bambino, tastando e odorando la bellezza del creato, ha unito ogni singola realtà scoperta, non solo ad un segno manuale e poi grafico che lo rappresentasse, (imparando il Braille) ma ai sentimenti che ne scaturivano.
La voce è solo un veicolo, un canale non esclusivo d'espressione. La nostra meravigliosa Helen, dapprima quasi inconsapevole del processo di associazione dei significati con i rispettivi significanti, quando lo ha imparato grazie all'alfabeto dei segni, dopo, ha fatto molto di più.
Ha scoperto il mondo con lo stupore di un bambino, tastando e odorando la bellezza del creato, ha unito ogni singola realtà scoperta, non solo ad un segno manuale e poi grafico che lo rappresentasse, (imparando il Braille) ma ai sentimenti che ne scaturivano.
Ha caricato i suoi significati di
una profondità d'animo senza pari, e non contenta di tenerli per sé, li ha
condivisi con noi imparando ad emettere suoni fino a riuscire a parlare,
cosicché, noi audio-normodotati, spesso limitati alla semplice percezione dei
suoni, potessimo percepirne lo spessore, la delicatezza, il calore.
Lei stessa, dinanzi alle brutture
e alla cattiveria di molti esseri umani, ha ammesso che spesso la cecità e la
sordità sono disturbi sociali e non fisici. Come darle torto! Quanti perfetti
oratori politici sono in realtà sordi e ciechi dinanzi alla sofferenza altrui?
Quanta cecità c'è nel DINIEGO?
Umberto Galimberti, in uno scritto straordinario dal titolo " I vizi capitali e i nuovi vizi"
annovera proprio il diniego tra i mali della società moderna definendolo
l'atteggiamento di chi preferisce non sapere o tenere a dovuta distanza,
ignorandolo di proposito, un problema o una condizione di sofferenza. Queste le
sue parole:
Per
conservare se stesso il nostro Io
usa di frequente le strategie della rimozione e della negazione autoingannandosi
inconsciamente perché incapace di
reggere la verità. [ ...] Basta prestare attenzione ad alcune espressioni
comuni quali " Chiudere un
occhio”, “distogliere lo sguardo”, “ guardare dall’altra parte”, “ mettere la
testa sotto la sabbia”, …”fare lo struzzo”…per renderci conto di quanto le
forme di diniego siano diffuse, e quanto devastanti siano gli effetti, nel
mondo privato e in quello pubblico, di questo atteggiamento che nega ciò che
esiste e si conosce.
La sordità e la cecità di
costoro, spesso sono così radicate, che difficilmente si possono estirpare.
Invece Helen ha fatto proprio il contrario: dalla sua condizione fisica di
sordità e cecità, apparentemente irreversibile, ha fatto germogliare e crescere
la voce, l'urlo direi, della giustizia e dell'onestà morale e intellettuale, dell'integrità morale e
dell'illimitata bontà.
Che questa donna eccezionale sia d'esempio per tutti noi per aver dato realmente voce al cuore.
Mara Tribuzio
Che questa donna eccezionale sia d'esempio per tutti noi per aver dato realmente voce al cuore.
Mara Tribuzio
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