Post

Visualizzazione dei post da aprile, 2018

L'Arminuta di Donatella Di Pietrantonio-recensione

Immagine
In questo articolo, vi propongo la mia recensione di un romanzo che, a primo impatto, non mi aveva incuriosita abbastanza. Probabilmente per l’incomprensibilità del titolo: L’Arminuta (di Donatella di Pietrantonio , Einaudi editore). Una parola che, a chi abruzzese non è, suona   assolutamente oscura. Arminuta in vernacolo abruzzese   vuol dire “ritornata”. Questo libro ha vinto il Premio Campello 2017, ed ora credo davvero non sia stato un caso. Ambientata nella rurale e antica terra dell’Abruzzo degli anni ’50, questa   infatti, è la storia di un ritorno, di un riattacamento piuttosto tardivo alle proprie radici, da parte di un’ adolescente di 13 anni, il cui nome resterà ignoto fino alla fine del romanzo. La protagonista sarà sempre e semplicemente l’Arminuta per l'intera durata della lettura. E’ la storia di uno strappo violento e di una cucitura altrettanto traumatica, di un “rapimento” consensuale tra due famiglie, e di una restituzione al mittente per mot

Il Maestro di Francesco Carofiglio - recensione

Immagine
Una scrittura elegante e discreta, quella di Francesco Carofiglio ne “Il Maestro”(Edizioni Piemme), uno sfiorare con delicatezza l’animo del lettore che, nel corso delle pagine, inevitabilmente, viene rapito da questa storia romantica, triste, commovente. Il protagonista è Corrado Lazzari, il più celebre e acclamato attore del Novecento, ormai decaduto nel corpo e nella gloria, vinto dall’età avanzata e lontano dal successo e dalla fama di un tempo. Le feste di gala, i viaggi in giro per tutta Europa, gli spettacoli teatrali in cui recitava affianco ad altre celebrità, hanno lasciato il posto ad una vita forzatamente sobria, scandita dalla somministrazione dei farmaci, annegata nei “ liquidi silenzi” di un’insopportabile solitudine all’interno di un   piccolo appartamento nel cuore di Roma, dove Corrado cerca di sopravvivere alla nostalgia del passato. “Dentro questa stanza, ci sono poche cose. E la domenica il silenzio le incarta” Sembra che nessuno si ricordi più