Un presente vecchio


 

Anna


Sono Anna. 

Anna, come Anna dai capelli rossi, furente di passione, entusiasta di ogni istante della vita, in pena per l'assenza di attimi di felicità, fantasiosa, perennemente in volo verso mondi inesistenti, inesistenti per chi Anna non è. 

Sono Anna, la stessa Anna di qualche tempo fa, nata da una penna di una scrittrice amatoriale che non sempre è brava a tenere alta l'asticella della creatività. Che peccato. 

Sono Anna, la quarantenne (ormai quarantaduenne) che non riusciva più ad emozionarsi. La chiamava atrofia emozionale. E adesso? Come la chiamerà? Stanchezza emozionale? Letargia emozionale? 

Con il trascorrere degli anni ci sono alcune cose della vita che si allontanano da te per molto tempo. Forse per sempre. E' come se partissero per una destinazione ignota, lontanissima, senza più dar alcun cenno, alcuna notizia di sé. 

E così partono per un lungo, lunghissimo viaggio: le emozioni estemporanee, le energie traboccanti, lo spirito di iniziativa, l'esuberanza, l'incoscienza necessaria a sopravvivere alla vita adulta, le risate rumorose, il coraggio di affrontare le novità, il senso di adattamento alle scomodità, la sfida al cambiamento, la passione graffiante, gli attimi tormentati di felicità, gli abbracci soffocanti e i baci d'amore che sanno di lingua e saliva, la musica a volume assordante, i ti amo gridati nel cuore della notte, vanno via gli anni della vita forte, giovane, emozionalmente corpulenta, vanno via i pianti a singhiozzi, le lacrime che sanno di sale ai lati della bocca, il tamburellare di un cuore imbizzarrito, lo stupore negli occhi e nella bocca spalancata. 

E ci si ritrova a dover combattere con la malinconia di un presente vecchio. Eppure il presente dovrebbe essere eternamente giovane, anzi eternamente nascente, pieno di linfa vitale fiottante. Si dovrebbe nascere ogni giorno, e invece la natura è così beffarda che ogni giorno ci toglie un pizzico di energia.


Anna




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