Consigli di lettura per l'estate

 
 02/08/2020



L'estate, si sa, per me è tempo di tanti bei libri. Amo questa stagione non solo per il profumo del mare e della salsedine che mi inebria ogni singolo giorno, ma anche per la possibilità che mi dà di tuffarmi e immergermi nella lettura  (oltre che nell'acqua marina). 
Nel mese di Luglio appena concluso, ho letto diversi libri, alcuni molto simili tra loro, alcuni più leggeri, altri più impegnativi. Ecco di seguito qualche titolo che vorrei consigliarvi:








Paola Mastrocola: "Facebook in the rain", la storia di Evandra una donna rimasta vedova prematuramente che trascorre il suo tempo recandosi ogni giorno al cimitero dove si crea anche un gruppo di amiche con le quali chiacchiera e si scambia opinioni sulla vita. Ma...quando piove e andare al cimitero non è possibile, inizia a sentire il peso della noia e quella sensazione di "horror vacui" per cui un giorno chiama la sua amica Rosalena al telefono e le chiede "Ma io secondo te, che devo fare quando piove"? Ed è così che su suggerimento della sua migliore amica, Evandra scopre il mondo parallelo, infinito, intricato, reticolato, distante e spesso intangibile di Facebook. Inizia per Evandra un viaggio verso nuove "amicizie", nuovi "profili", nuovi "interessi" che da un lato la spaventano e la intimidiscono, dall'altro la attraggono e la paralizzano alla scrivania davanti al suo notebook. 

Il finale non è dei più lieti ma fa molto riflettere sull'influenza che uno dei più noti social network possa avere sulle vite di noi tutti, sopratutto dei più fragili e vulnerabili. Il confine tra vita reale e vita mediata da uno schermo e dalla rete diviene rarefatto, sbiadito e fuorviante nel cammino verso l'autentica felciità. 
Lo stile della Mastrocola è comunque frizzante, ironico e a tratti comico, per cui la lettura di questo breve romanzo, risulta piacevole e scorrevole.


Michele Serra: "Le cose che bruciano", la storia di un ambizioso uomo politico, Attilio Campi, presidente della Commissione Educazione e Cultura che, dopo la bocciatura di una sua proposta di legge (la reintroduzione dell'uniforme obbligatoria nelle scuole pubbliche di ogni ordine e grado), decide di ritirarsi definitivamente dalla scena pubblica e dalla eccessiva esposizione a critiche e affronti personali e di andare a vivere in campagna  in un paesino sperduto, Roccapane, attorniato da null'altro che da campi da arare, legna da tagliare, paesaggi rurali su cui rosseggia una coltivazione di zafferano che lui stesso curerà con dedizione e premura. Sua moglie, invece, giornalista in carriera, appare e scompare dalla sua vista e dalla sua vita perchè impegnata in numerose trasferte di lavoro. 
In questo nuovo contesto bucolico e lontano dalle ansie della vita pubblica, Attilio pare ricongiungersi con Madre Terra e con se stesso. Ma non sempre questo panismo gli basta a sopire del tutto quelle tracce di rancore che ancora prova per alcuni suoi colleghi della scena politica o per sua sorella, un pò snob e opportunista,  e ciò lo porta a maturare il desiderio di tagliare con il passato nel modo più drastico possibile: accumulare tutte le cianfrusaglie appartenenti ad un passato remoto ormai asfissiante, e bruciarle, realizzare un vero e proprio rogo in cui polverizzare mobili, carte, suppellettili ed altri oggetti che ingombrano la sua casa e la sua memoria. 

Ma nel rogo andrà a finire anche un carteggio misterioso, un lembo del suo passato che egli stesso non conosceva e che, probabilmente, lo avrebbe illuminato sul senso della sua vita, oppure...no. 
Una lettura scorrevole ed esilarante così come lo è Michele Serra che, nella sua disanima degli aspetti più bui e drammatici della società odierna, riesce comunque e sempre a strapparci un sorriso, a volte amaro, a volte un pò meno. 


Stefano Benni "Di tutte le ricchezze": una storia che, per alcuni versi, somiglia a quella di cui sopra (di Michele Serra). Il protagonista è anche qui un uomo, uno scrittore attempato e professore in pensione che decide di ritirarsi a vita privata e tranquilla ai margini di un bosco, lontano dalla città, dalla vita sociale e dagli intrighi delle complicate relazioni sociali. 
Il suo nome è Martin e durante le sue tranquille giornate nel bosco, si diletta a scrivere poesie di genere scherzoso e a indagare sullo strano caso del "Catena", un artista del posto che pare si sia suicidato anni addietro in manicomio, in preda a deliri mentali. 
Stefano Benni non ci delude mai quanto a fantasia e irriverenza ed anche qui le sfodera facendo parlare gli animali del bosco: in primis il fedele cane Ombra, poi un biscione, una capra, un cinghiale che si rivolgono allo scrittore ora provocandolo ora canzonandolo, ora dandogli dei consigli. Non mancano momenti di mistero che rasentano il thriller, ma su ogni altra cosa, prevale una vena poetica e romantica alimentata dall'immagine di Michelle, una giovane nuova vicina di casa, ballerina e attrice in cerca di realizzare il suo sogno, che tanto gli ricorda un'altra donna, delizia e croce della sua vita. 
Il filo conduttore dell'intero romanzo è senza dubbio l'amore che dovremmo riconoscere anche nei brevi istanti e che deve farci sentire sempre grati per ciò che possediamo. 

"Impara ad amare ciò che desideri ma anche ciò che gli assomiglia. Sii esigente e sii paziente. E' Natale ogni mattino che vivi. Scarta con cura il pacco dei giorni. Ringrazia, ricambia, sorridi."

Non deve mancare tuttavia quel pizzico di follia ad accompagnarci durante la nostra vita e a farci ballare un valzer anche quando pensiamo di non averne più le forze. 

"La mazurca è per tutti
Lo slow è per stare vicni
Il rock è per quelli
Che partiranno per la guerrra
Il tango è criminale
Ma il valzer è speciale
Devi saper volare" 







Massimo Recalcati "La tentazione del muro". Un libro del tutto differente da quelli esaminati sopra. Una lettura impegnata (non impegnativa) su una questione sempre attuale e, post Covid (con la paura dei contagi), ancora di più. In questo saggio che riassume alcune delle puntate di un programma televisivo su Rai 3 tenuto proprio da Recalcati e intitolato "Lessico civile", il nostro sommo studioso e psicoanalista, cerca di indagare le cause recondite che portano l'uomo ad isolarsi dal resto del mondo, ad ergere muri invece che ponti, a temere lo straniero e a disegnarlo come una creatura pericolosa e minacciosa. Da un lato è un bene per noi tutti restare legati alle nostre radici e sentirci tutti parte integrante di una comunità in cui ci riconosciamo e custodiamo la nostra storia e le nostre tradizioni, dall'altro lato però, sclerotizzare i confini del nostro territorio rendendoli una sorta di filo spinato e negarci a qualsiasi tipo di contatto o scambio con altre comunità, non fa altro che impoverirci socialmente, eticamente, politicamente, economicamente. 
Il giusto equilibrio tra un eccesso di "conservazione della specie" e un eccesso di neolibertinismo sfrenato che può condurci allo smarrimento, è ciò che dovremmo perseguire. 
Come Recalcati stesso afferma:

"Il degrado neolibertino dell'individualismo ipermoderno e la trasfigurazione del confine in muro, bastione, fortezza sono due facce della stessa medaglia che definiscono l'inciviltà del nostro tempo." 

Purtroppo in un momento storico così drammatico e delicato come quello che stiamo vivendo tutti a causa della pandemia da Covid19, le parole di Recalcati, potrebbero risuonare a vuoto nelle orecchie di molti, perchè adesso oltre il pregiudizio, ci si è messa anche la paura da "contagio" dallo straniero. 
La riflessione che però viene spontanea è se questa "paura del contagio" non esistesse già , in molti, a prescindere da virus o simili. 

Quello di Recalcati infatti è un lucido excursus sulla storia del Novencento, sulla figura dello straniero, sul significato del confine, l'odio e l'invidia, il fanatismo tipico di ogni totalitarismo, l'angoscia di fronte alla libertà che spesso ha condotto molti popoli a barattarla con la più "sicura" obbedienza ai regimi dittatoriali. 
Insomma, un libro da leggere più e più volte per il suo spessore a livello di riflessione civica e valore dell'essere umano, il quale a differenza degli animali, obbedienti alla legge dell'istinto naturale, ha al contrario, e deve mantenerla sempre nutrita, una COSCIENZA, uno spirito di carità e di solidarietà nei confronti dei suoi simili con cui è impossibile non relazionarsi. 
Ma per relazioanrsi con l'Altro bisgona abbattere la tentazione del muro. 


Buona lettura a tutti


Mara


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