"Una sirena a Parigi" di Mathias Malzieu - recensione

 

Mathias Malzieu, musicista, scrittore e registra francese dallo sguardo misterioso e l'inconfondibile eleganza degli anni'50 (spesso appare in pubblico in abito scuro, cravattino e borsalino sul capo), firma questo nuovo romanzo "Una sirena a Parigi" che non si discosta molto, quanto a stile di scrittura fiabesco e fantasioso, spesso venato di malinconia, dai suoi romanzi precedenti (si vedano anche "La meccanica del cuore", " Il bacio più breve della storia"). 

E' la storia che ogni bambino e bambina amerebbe leggere e ascoltare, somiglia per alcuni versi al classico disneyano (La sirenetta) che ci trasporta in un misterioso mondo sottomarino dove il tempo è rallentato, l'atmosfera è ovattata e dipinta con le tonalità del blu e del verde smeraldo, dove ogni movimento è danzato e il silenzio risuona in un concerto di pace e serenità. 

E' il mondo di sotto che nulla pare avere in comune con il caotico e rumoroso e sofferente mondo di sopra. Un mondo eterno e imperituro che cozza con il mondo caduco ed effimero degli umani. E' il regno dei coralli e delle sirene, creature dall'incredibile bellezza e dal soave canto magico le cui frequenze possono essere letali all'orecchio umano. Ce lo insegna già Omero con l'incauto Ulisse che sfida le sirene ammaliatrici facendosi legare all'albero maestro dai suoi compagni per non cadere in tentazione del fatale richiamo. 

Eppure in questo romanzo qualcosa accade a mettere in contatto i due mondi: da un lato una sirena spiaggiata su una banchina a causa di un nubifragio che ha ingrossato le acque della Senna, dall'altro un uomo quasi "affondato" da una grossa delusione d'amore che gli ha reso il cuore pesante e che non riesce più "a restare a galla" nel mare delle emozioni. Anzi, quel mare di emozioni non esiste più, si è prosciugato e Gaspard, il protagonista della storia, si trascina sulla terra (spesso aiutato dai suoi pattini a rotelle) in modo meccanico e scandito da poche ed essenziali abitudini. 

Gaspard è un artista, proviene da una famiglia di artisti, è proprietario assieme a suo padre Camille di una grande imbarcazione dal nome bizzarro "Flowerburger" all'interno della quale da tantissimi anni vengono organizzate serate di musica e spettacolo con ballerine acconciate in stile anni'50 che dilettano un pubblico di amanti nostalgici della musica e della cultura della Belle Epoque. 

Ma Gaspard è triste. Ha un vuoto che gli fa eco nel cuore, nella mente, sempre e ovunque. Una sorta di acufene del dolore. Non conosce più né il significato né il significante della parola "sogno". E' a digiuno di "estro", di "ispirazione", di "folgorazione" artistica e soprattuto emotiva. 

Finché si imbatte nell'incantevole creatura pinnata dalla chioma dorata e dalle squame luccicanti e adamantine, ferita, fragile e allo stesso tempo pericolosa. 

Non anticipo altro sulla trama di questa storia fantastica e "musicale". In effetti lo stile di Malzieu non può definirsi altrimenti. Da musicista e cantautore qual è nella realtà, anche la sua penna non può che paragonarsi ad una bacchetta da maestro d'orchestra. Le parole risuonano in assoli profondi e malinconici, in duetti passionali e sfuggenti, in sonate multi sinfoniche in cui il limite tra musica e poesia non è più percettibile. 

E' un inno al sogno questo piacevole romanzo, a non rinunciare all'amore, a "strappare ogni secondo all'eternità per diventare Sorprenditore al sommo grado" e ad "Immaginare e lavorare sodo per ridurre lo scarto fra sogno e realtà". 


Dal romanzo è stato tratto anche un film recentissimo dall'omonimo titolo "Una sirena a Parigi" per la regia dello stesso Malzieu che ne ha firmato anche la colonna sonora. 


Naturalmente il mio spassionato consiglio è sempre quello di leggere il libro prima di guardare il film. ;)


Buona lettura

Mara



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