SPERANZA
Se io avessi una botteguccia
fatta di una sola stanza
vorrei mettermi a vendere
sai cosa? La speranza.
"Speranza a buon mercato!"
Per un soldo ne darei
ad un solo cliente
quanto basta per sei.
E alla povera gente
che non ha da campare
darei tutta la mia speranza
senza fargliela pagare.
Gianni Rodari
La parola del giorno, 15/07/2016 è SPERANZA, dal latino "sperare".
Indica l'attesa di un cambiamento futuro in BENE, in MEGLIO.
E' difficile oggi, alla luce delle brutture umane che sporcano la bellezza della vita, poter pronunciare con il sorriso la parola "speranza".
I nostri fratelli francesi piangono circa 80 vite spezzate dalla brutalità della follia, del non senso, dell'odio per la vita. Terrore e terrorismo, parole che in comune non hanno solo la radice semantica, ma anche la radice emozionale. E le emozioni sono turbamento, inquietudine, paura, oppressione, ansia, torpore.
Neanche 3 giorni fa, altre 27 vite sono volate via nella mia amata terra a causa di un disastro ferroviario. Lacrime, morte, silenzi, sbigottimento e afasia di dolore.
Gianni Rodari oggi è giunto in soccorso alla mia tristezza regalandomi la lettura di una poesiola così semplice, così pura e fanciullesca, così musicale e dolce alle orecchie di chi fa fatica a pecepire suoni armonici in un momento intriso di rumori di strazio e morte.
Qui Gianni Rodari vorrebbe urlarci di non perdere la SPERANZA; essa in verità non s'è persa, è solo nascosta dentro di noi, o meglio, l'abbiamo ingabbiata noi stessi col peso delle nostre vite. Impariamo a concentrarci meno su questioni non afferenti la felicità, non scansiamo la serenità, cerchiamola. L'odio, il denaro, l'ignoranza, l'intolleranza, ci stanno fagocitando e consumando, e noi ci siamo lasciati sopraffare a tal punto da aver dimenticato proprio LEI, la SPERANZA.
La speranza non riparerà certo alla morte, ma ne eviterà molte altre.
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